La leale collaborazione secondo la Corte costituzionale: le sentenze «additive di procedura» è un interessante articolo di Francesco Gallarati che offre spunti di riflessione molto interessanti, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016 che ha dichiarato in parte illegittima costituzionalmente la L. 124/2015 (legge Madia) proprio per violazione del principio di leale collaborazione.
Il contributo si propone di analizzare una particolare tipologia di sentenze di accoglimento cui la Corte costituzionale ricorre con sempre maggiore frequenza per risolvere le questioni di legittimità costituzionale in materia di riparto di competenze tra Stato e Regioni: le sentenze cd. “additive di procedura.
Si tratta delle sentenze con le quali la Corte, accogliendo la questione di legittimità costituzionale sollevata dinanzi ad essa, dichiara l’illegittimità della norma impugnata «nella parte in cui non prevede» il coinvolgimento delle Regioni nella fase di adozione di un atto amministrativo.
Elaborata dalla Corte costituzionale a partire dagli anni ’90, tale tipologia di sentenze ha conosciuto una notevole diffusione a partire dalla riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione operata con l. cost. n. 3/2001.
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