In tema di licenziamenti disciplinari nel pubblico impiego, la segnalazione di comportamenti fuori regola da parte del dipendente che il capo della struttura invia all'ufficio competente non può ancora essere considerata il vero e proprio avvio del procedimento. Lo stabilisce la Cassazione con la sentenza n. 18517, depositata ieri.
Quindi il termine di 20 giorni previsto dalla legge perché la procedura sia valida non decorrerà dalla segnalazione del dirigente ma dalla contestazione dei fatti segnalati che l'ufficio competente formalizzerà al lavoratore e che costituisce il vero e proprio atto di avvio del procedimento. E più in generale, dice la Cassazione, ai fini della decorrenza del termine conta la conoscenza delle condotte "disciplinarmente rilevanti" da parte dell'ufficio competente e non da parte di qualsiasi organo della Pa datrice di lavoro.
Inizia così l'articolo di Daniela Casciola dal titolo Licenziamenti, la segnalazione del dirigente non «avvia» il procedimento disciplinare pubblicato sul quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
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