A maggio 2014, a chiusura della consultazione pubblica sulla riforma della p.a., lanciata con una lettera aperta ai dipendenti pubblici e ai cittadini, il Ministro per la pubblica amministrazione aveva annunciato l'adozione da parte del Governo di due provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione: un decreto-legge per l'adozione delle misure più urgenti (D.L. 24 giugno 2014, n. 90, convertito in L. 114/2014) e un disegno legge recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Questo secondo provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 luglio 2014, è stato successivamente presentato al Senato e collegato alla manovra finanziaria. Il Senato lo ha approvato il 30 aprile 2015, apportando al testo iniziale numerose modifiche (DDL 1577/A). Il disegno di legge consta di diciotto articoli, che contengono prevalentemente deleghe legislative da esercitare in massima parte nei dodici mesi successivi all'approvazione della legge.
Inizia così il Dossier n. 303 del Servizio studi della Camera contenente una sintesi del contenuto del DDL avente ad oggetto "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" (AC 3098).
In merito all'abolizione della figura del Segretario comunale ed alle differenze tra il testo base approvato dal Governo e il teso approvato in prima lettura dal Senato si vedano i precedenti post:
- Commento e lettura della Segreteria Nazionale UNSCP al DDL 1577 approvato dal Senato;
- La riforma della dirigenza pubblica con particolare riferimento all'abolizione del segretario comunale;
- Un articolo pubblicato dal quotidiano Italia Oggi sull'abolizione del Segretario comunale e la "nascita" del dirigente apicale;
- Tutti contrari all'abolizione dei Segretari comunali: ma il Governo se ne è accorto?
Nessun commento:
Posta un commento