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giovedì 6 febbraio 2014

Precisazioni sul Rapporto sulla corruzione in Italia da parte dell'ANAC

L'ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, interviene dopo qualche giorno dalla pubblicazione della prima relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione, con alcune precisazioni pubblicate sul proprio sito internet.
Il comunicato può essere letto al seguente link.

Di particolare interesse la seguente affermazione: "la Commissione europea propone di “estendere i poteri e sviluppare la capacità dell’Autorità Nazionale Anticorruzione”. L’evoluzione legislativa che si è registrata negli ultimi mesi va in una diversa direzione".
Il gioco sembra essere quello di aver creato un'Autorità a presidio dell'anticorruzione, ma subito dopo averla indebolita e resa completamente assoggettata al potere politico, come dimostra tra l'altro l'incredibile vicenda riguardante il nome e la composizione dell'Autorità (si leggano in proposito il già segnalato articolo Corruzione, c’era una volta anche l’Authority. Ha cambiato tre nomi e non ha più poteri di Gian Antonio Stella e l'articolo apparso il 13 gennaio sul Sole24ore dal titolo"L'Autorità Anticorruzione attende il decreto fantasma"). Quest'ultimo articolo comincia con le seguenti parole "L'amara conclusione è che, in fondo, della lotta alla corruzione interessa poco o niente a qualcuno".
In un precedente post, relativo al rapporto sul primo anno di attuazione della legge n. 190/2012 dell'A.N.A.C., si è avuto modo di ricordare alcuni passaggi significativi, riguardanti la necessaria indipendenza che debbono avere i soggetti incaricati di funzioni di prevenzione e contrasto della corruzione rispetto alle amministrazioni ed ai vertici politici.
In realtà la nostra legislazione, non curandosi dei dati estremamente allarmanti già conosciuti e contenuti anche nel citato Rapporto della Commissione Europea, sembra che vada nella direzione opposta all'indipendenza, mirando a rendere insicuro, precario ed assolutamente innocuo chiunque abbia compiti amministrativi di prevenzione e contrasto della corruzione.
L'attuale dibattito politico riguardante la figura del Segretario comunale sembra essere una dimostrazione di ciò, in barba alle autorevoli opinioni che vorrebbero accentuati i caratteri dell'indipendenza dei Segretari.
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