Un unico albo dove saranno inseriti sia i segretari comunali entrati grazie a concorso pubblico e con molti anni d’esperienza, sia i direttori generali assunti dai sindaci con contratti privati solo negli ultimi cinque anni. E’ l’ipotesi che mette al centro del mirino 3300 segretari comunali, contenuta nel disegno di legge delega che riformerà la pubblica amministrazione.
Inizia così, sul Fatto Quotidiano, un articolo sul DDL (per il quale ancora si è in attesa del testo ufficiale) che dovrebbe riformare tra l'altro la figura del Segretario comunale, con una breve dichiarazione di Vincenzo Pecoraro, segretario comunale di tre Comuni del Frusinate.
Per la consultazione dell'ultima bozza del DDL di riforma PA pubblicata, si veda il precedente post Riforma PA, le ultime bozze dei testi del DL e del DDL
Qui il link all'articolo.
I diritti di rogito non sono l'essenza della professione,l'essenza della professione dovrebbe consistere in ben altro.....
RispondiEliminal'abrogazione tramite tweet della categoria,il pesante ridimensionamento della categoria,l'apertura a galoppini di partito nell'albo,la possibile feudalizzazione degli enti locali ,l'assenza di garanzie nei comunietc...dovrebbero essere al centro del problema segretari e di converso della comunità ...non I diritti di rogito !!!!
forse è meglio affidarsi a validi comunicatori per far capire che l'ottanta per cento dei segretari avrà un ritorno annuale dai diritti di rogito insignificante e che a questo ottanta per cento preme avere un lavoro dignitoso,autonomo da 2500/3000 euro al mese.......lavoro che non può essere perso per antipatie o progeti governativi che nulla hanno di innovative se non sistemare I propri "sodali"