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mercoledì 19 febbraio 2014

Trasparenza amministrativa: alcuni interessanti contributi

In questi giorni stati pubblicati alcuni interessanti contributi sul D.lgs 33/2013 in tema di trasparenza amministrativa. In un precedente post abbiamo già segnalato la pubblicazione da parte dell'ANAC delle FAQ sul D.lgs. 33/2013.

Particolarmente completi sono i seguenti contributi pubblicati sulla rivista "Istituzioni del federalismo" n. 3/4.2013:

Abstract
Il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 disciplina il principio di trasparenza amministrativa e detta numerose disposizioni relative agli obblighi di pubblicazione di documenti, informazioni e dati da parte della pubblica
amministrazione. Nella nuova normativa appare evidente la duplice declinazione assunta da tale principio e da tali obblighi. Da un lato, infatti, essi vengono considerati come argine ai rischi di corruzione e di cattiva
amministrazione e trattati quindi nella prospettiva del sospetto verso l’amministrazione. Dall’altro lato essi sono invece utilizzati come supporto di un’amministrazione aperta e al servizio del cittadino, operante per la soddisfazione dei bisogni della collettività, e declinati quindi nella prospettiva della partecipazione e della fiducia reciproca fra cittadino e amministrazione.
Si tratta di due approcci compatibili, ma molto diversi fra loro, di cui è molto importante evidenziare la distinzione.
Abstract
La nozione di pubblicità e la nozione di trasparenza applicate all’azione delle p.a. scontano tuttora il problema della loro incerta qualificazione giuridica. Secondo l’autrice, è possibile fondare il dovere delle p.a. di rendere disponibili tutte le informazioni non legittimamente coperte da segreto o da riservatezza sull’interpretazione del modello di amministrazione prescritto dalla Costituzione. Il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 contribuisce a completare un disegno riformatore attraverso il quale, sebbene con grandi difficoltà, si è arrivati oggi a definire normativamente il nesso tra controllo pubblico sulla circolazione delle informazioni amministrative e responsabilità individuali e collettive. Nelle conclusioni si fa riferimento agli articoli 2 e 21 Cost. come fondamento delle “nuove” pretese di conoscenza disciplinate dal decreto 33/2013.

Abstract
Con il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 si è completato quel lungo processo che ha determinato nel nostro sistema l’abbandono del regime dell’“accessibilità”, nel quale l’acquisizione delle informazioni è subordinata all’istanza motivata del privato legittimato (accesso a titolarità ristretta), a favore di un nuovo regime, quello della “disponibilità”, dove è il soggetto pubblico a rendersi parte attiva nella diffusione delle informazioni attraverso la messa a disposizione, oggi prevalentemente in modalità telematica, di tutti i dati e le informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria secondo la legislazione vigente. Il contributo analizza le novità introdotte dal decreto trasparenza evidenziandone i meriti in termini di superamento delle restrizioni legate alla legittimazione soggettiva per la conoscibilità dei dati pubblici, ma anche le criticità relative alla mancanza di un controllo super partes che possa garantire l’esattezza, la veridicità, l’attendibilità delle informazioni pubbliche.

Abstract
Il paper vuole offrire un’interpretazione sociologica dell’Open government nella ricostruzione della nascita di un nuovo paradigma a cui si stanno rivolgendo sempre più frequentemente politici, amministratori e cittadini.
Il decreto 33/2013 si inserisce a pieno titolo in questa cornice perché affronta il tema della trasparenza e alcuni aspetti relativi alla gestione dei dati del settore pubblico (i c.d. Open data). Una prima parte illustra i principi cardine dell’Open government (trasparenza, partecipazione e collaborazione) e ricostruisce le sue radici culturali e istituzionali. La parte centrale affronta invece il problema della misurazione delle iniziative di Opengov e l’adeguatezza degli indicatori esistenti per poi descrivere la situazione italiana. Le conclusioni avvertono sulla complessità del fenomeno e su alcuni nodi da affrontare per poter coniugare trasparenza e innovazione.

Infine, si segnala il contributo, pubblicato sulla rivista on line "Federalismi", La via italiana alla trasparenza pubblica: il diritto di informazione indifferenziato e il ruolo proattivo delle pubbliche amministrazioni di Paolo Canaparo. 

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