L'amministrazione pubblica entra nella vita quotidiana del singolo cittadino, dal lavoro, alla casa, alla salute, alla scuola e al contempo condiziona gli investimenti nel Paese. Con questa consapevolezza è stata costruita una riforma al servizio di 60 milioni di cittadini e a sostegno della ripresa economica.
Vi presentiamo lo schema sintetico degli articoli della riforma della PA, approvata in via definitiva dal Parlamento con legge 7 agosto 2015, n. 124, recante:"Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" e cuore dell'azione del governo su tutti gli aspetti della pubblica amministrazione: cittadinanza digitale, organizzazione dello Stato sul territorio, dirigenza, anticorruzione, lavoro pubblico, Camere di commercio, enti di ricerca, società partecipate pubbliche e servizi pubblici locali, forze di polizia, conferenza dei servizi, silenzio-assenso fra amministrazioni, testi unici.
martedì 11 agosto 2015
ultimo aggiornamento 17 agosto 2015
Questo il comunicato sul sito della Funzione Pubblica.
Qui il link al quadro sinottico.
In merito all'art. 11 si legge:
OBIETTIVO Creare un mercato del lavoro della dirigenza di ruolo, valorizzando il sistema di valutazione;
assegnazione degli incarichi sulla base di interpelli che tengano conto delle valutazioni
ottenute dai dirigenti negli incarichi precedenti.
COSA CAMBIA Istituzione di ruoli unici per i dirigenti dello Stato, delle Regioni e degli enti locali; abolizione
della figura (e non della funzione) dei segretari comunali che diventano dirigenti degli enti locali;
facoltà per i comuni sopra i 100mila abitanti di nominare, in alternativa al dirigente apicale, un direttore
generale e affidamento, in tale ipotesi, delle funzioni di controllo della legalità dell’azione amministrativa
a un dirigente di ruolo; periodicità del concorso e del corso-concorso per il reclutamento
dei dirigenti; ridefinizione del ruolo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione; durata limitata degli
incarichi: quattro anni, rinnovabili senza procedura selettiva per una sola volta, per due anni purché
il dirigente abbia ottenuto una valutazione positiva; decadenza dal ruolo unico del dirigente che ha
ottenuto una valutazione negativa e possibilità di collocazione in qualità di funzionario; valorizzazione
dei risultati della valutazione ai fini della carriera; nuova disciplina per il conferimento degli incarichi
della dirigenza sanitaria fondata su trasparenza delle procedure e valutazione dei profili.
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